sabato 29 dicembre 2012

Le persone a volte ci sorprendono

Pilot g-tech su sketchbook Daler - Rowney

Nella mia sicumera, non avrei mai pensato che conoscesse così bene questa canzone.
Non è che s'è limitato a cantarla.
L'ha interpretata.
Col vibrato.

...L'effetto sorpresa è la chiave per una grassa, sostanziosa risata.


...tell mi uài...



****

Guys, when you discover that your boyfriend (who loves Pantera and Dream Theater and King Crimson and Pink Floyd and Emerson Lake and Palmer...) is able to sing an old Backstreet Boys' song perfectly, that is the moment to start laughing out soooooooo loud...
(and I lost the Singstar challenge because I couldn't breathe or read anything: I was laughing too hard)


domenica 23 dicembre 2012

I miei auguri



Pubblico oggi il post di auguri perchè nei prossimi giorni so già che ci saranno frenesia, casino, delirio di regali, stati di ubriachezza, stati di sazietà degenerativa, misticismo, estasi contemplative, etc: in questo modo spero che la maggior parte di voi lettori riesca a passare di qui per tempo e con mente ancora lucida e sappia così che sì, anche io vi faccio gli auguri (e soprattutto che una volta tanto li faccio addirittura IN ANTICIPO rispetto al giorno x!!)

Quindi, passate un ottimo Natale (o qualsiasi festività andiate festeggiando) che poi ci risentiamo con gli auguri di Capodanno!

PS: ...chi sono i due esserini ritratti sopra? Vengono da qui, da questi bacchetti di legno trovati sul mare  che ho dipinto con i colori a olio, seguendo le venature e tirando fuori occhi, bocca, arti, e tutto ciò che i disegni della fibra di legno mi ispiravano. Li ho proposti in veste natalizia perché mi stavano simpatici...!

PPS: sappiate che resto comunque una cacca perché, come al solito, volevo proporre che so, delle illustrazioni da farvi scaricare in pdf per farne dei bigliettini natalizi, o delle etichettine per i regali...ovviamente sono pessima e non ho trovato niente di brillante, così niente, sarà per l'anno prossimo. Scuss'.






*****

This post -and the illustration above- is to wish you a very Merry Christmas (or whatever you're going to celebrate)!
Drink, eat, talk a lot, laugh more, and be happy!

(The odd characters in the first pic come from these drifted wood sticks I've picked up on the beach and painted with oil colors. I followed the wood's grain to find eyes, mouth, arms and other "amenities"...)

See you!


sabato 15 dicembre 2012

Pollyanna non mi freghi


Ecoline e china su carta da acquerello. Si ringrazia la mia Lettera 32 per il font.


Alle elementari lessi Pollyanna.
Ero giovane e, in puro spirito naif catechistico pensate ai bambini meno fortunati etc, mi piacque il gioco della felicità che Pollyanna faceva e prendeva come stile di vita.
Pollyanna era fondamentalmente sfigatissima e gliene capitavano di tutti i colori, ma lei, per non cascare nella depressione, pensava "bè, sono stata fortunata, dopotutto poteva sempre capitarmi questo e quest'altro!" (dove "questo e quest'altro" erano di volta in volta alternative peggiori alla sfiga che le era capitata).
Dicevo, insomma, che questo giochino mi piacque molto e provai a portarlo avanti in qualche occasione. 
...Non ci misi molto ad accantonarlo bollandolo come grossa stronzata che non funzionava per niente.

Non mi sono capitate grosse sfighe, ma nell'animo ho appena passato un periodo "almeno" e ora so che quando mi trovo a fare spallucce e pensare troppe volte di seguito "beh almeno ho questo / almeno mi è rimasto quest'altro / almeno so fare questo / almeno qualcosa ho fatto e blabla" (in puro stile Pollyanna) non va bene, non va affatto bene perché vuol dire che smetto di essere agguerrita e mi crogiolo nelle cose che già ho (è chiaro che non sto parlando di beni materiali, sì?).

Sbrodolare tutto questo sulla carta mi fa vedere quanto sia brutto trovarsi così, nell'"almeno" vischioso.
L' "almeno" è una dimensione brutta, è una zavorra.
Ciao, io me ne vado dall' "almeno".

****

[Image text: It's like staying - and nothing more / in the routine / in the certainty / Unable to move or take risks / Like being in a bubble full of "already done" and "already said" / "already traced". / It's a thin  threshold / so little to do / and even that little feeling you were able to feel - fades away / you just float, suspended. / So little to do / and then - down / where you no longer feel anything/ just the skin perceives like a light pressure from that liquid atmosphere all around / but no more shrives / or cold or warm or wind. Here, it's like remaining/ carrying on small daily duties/ Focusing on "at least"/ "At least I have" / "At least I am" / "At least I"/ And nothing more." 

When I was 8, I borrowed "Pollyanna" from the school library and read about her Glad Game: at first I thought "Whoa! She is a brave girl! I'll try to play the Glad game, too!", but within a day or two I found out that it was a stupid thing that didn't even work.

A few days ago I was thinking about that Glad Game, because I found me saying to myself "Oh, this thing is bad, bud not that bad: at least I...". 
At least.
When you say to yourself "at least" you are surrendering and resigning: you are glad of what you have (I'm not writing about material stuff, of course), and you don't fight for any more.

So, I took my brush and my emerald Ecoline and I draw about that, pulling that "at least" feeling out of me. I feel better now.