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venerdì 12 giugno 2015

Diari di viaggio e mappe

la mappa illustrata di Belém


Sono una che tende a scrivere qualsiasi cosa "che se no me ne dimentico" e sono una disegnatrice. Dove potevano condurmi queste due cose, se non alla compilazione compulsiva di diari di viaggio illustrati?
Dopo quello su Tokyo (il quale, ricordiamolo, è in vendita in versione cartacea su Mammaiuto.it), sto pubblicando a puntate anche il diario su Lisbona.
Sono stata nella capitale portoghese ad Aprile in un breve viaggio di 5 giorni, dal quale sono risultate  più di quaranta pagine di scritte, sketch, illustrazioni e brevi fumettini.

pagina della prima puntata, "La partenza"

Seconda puntata, "Bairro Alto"

Terza puntata, "Tra Bairro alto e Baixa"

Il resto del diario lisbonese lo potete leggere sempre su Mammaiuto.it (LINK)

Dopo questa introduzione, aggiungo che ultimamente m'è preso il trip per le mappine. Quale migliore occasione per esercitarsi sulle mappe illustrate, che quella di affiancarne una per ogni capitolo del diario di viaggio?
In cima al post c'è quindi la mappina illustrata per il prossimo capitolo del diario, "Belém".

Cercherò di mappare anche le uscite precedenti.
Adoro le mappine.


mercoledì 3 giugno 2015

Per fare ordine

E' da un po' di tempo che mi girano per la testa alcuni disegni sui rapporti umani, scaturiti da considerazioni personali e osservazioni casuali.
Siccome gli omini (intesi come umanoidi, poi chiunque può vederci un uomo e una donna oppure due donne o due uomini) che donano sangue del post precedente mi sono risultati funzionali, ho deciso di continuare a usarli, mettendoli in situazioni che mostrino qualche aspetto dei rapporti di coppia.

Questa è la prima:



Poi, mentre curavo i dettagli, ho pensato che una gif veicolasse ancora meglio quello che avevo in testa:



E quindi eccola qua.
(Io potrei passare le ore a fissare le linee verdi che compaiono e scompaiono di colpo: sappiate che l'ho messa con ripetizione infinita, regolatevi.)

giovedì 14 maggio 2015

Give blood



Qualche tempo fa mi è stato chiesto di realizzare un'illustrazione a proposito della donazione di sangue, in occasione di un piccolo festival di fumetto.
Purtroppo la richiesta è arrivata in un momento veramente molto denso di scadenze e lavoro e sono quindi riuscita a mettermici sopra solamente a pochi (= due) giorni dal festival. 
L'idea che volevo comunicare era quella del dono incondizionato, un contatto / collegamento indiretto che va oltre i limiti degli spazi prossemici delle persone.
Ho usato ecoline, cercando una buona diluizione nell'acqua, poi ho rielaborato in digitale per dare contorni più solidi e definiti.

Versione meh

MA...
La prima versione dell'immagine, che poi è quella che ho consegnato, a distanza di una settimana non mi convinceva più (esplicitiamo: ho passato giorni pensando "no, è sbagliata! i colori, la tecnica, c'è troppa roba, non va bene, non si capisce, va sintetizzata, puliscila, RIFALLA") così, per necessità di perfezionismo (e di serenità), mi sono rimessa alla scrivania e ho rielaborato il tutto.
Sono saltate fuori queste due immagini grandi e blu, un po' più raffinate della prima versione, che secondo me comunicano un po' meglio la mia idea iniziale.



Ora posso dormire serena.


martedì 19 agosto 2014

Tutorial improvvisato e non professionale su come farsi un paio di Infradito Personalizzate




Con un invidiabile tempismo (ormai è fine agosto) e un infallibile fiuto per la situazione meteorologica (PIOVE E FA FREDDO, maledizione), posto qui il tutorial per farsi le infradito.
No, non scherzo.
Le infradito in questione sono queste:



Non essendo io un'artigiana delle ciavatte, ma solo una disgraziata vittima del motto "non trovi quello che cerchi nei negozi? Fattelo da sola!", tengo a specificare che il tutorial è "improvvisato e non professionale"; si tratta semplicemente del metodo che ho seguito io, deducendolo arbitrariamente dallo studio di ciabatte che, ormai alla fine del loro ciclo di vita, ho smontato. 
Dopo un mesetto di utilizzo posso dire che le ciabatte stanno ancora insieme, assolvono al loro compito (ciabattano) e non mi hanno fatto venire le vesciche. Essendo molto sottili non sono adatte per lunghe camminate (sarebbe come andare scalzi sul cemento), dopo un po' farà male il tallone.
Segnalo che il problema può migliorare attaccando sotto alla suola un'ulteriore soletta di gomma non troppo spessa (proteggerà anche il cuoio dall'usura).

Spero vi serva (magari abitate ai tropici, o magari l'inverno porterà con sé un clima mite asciutto, o magari sete molto previdenti per l'estate 2015...)!

PS: Non aggiorno spesso il blog ultimamente, mea culpa. Se mi cercate potete trovarmi su Instagram quasi tutti i giorni e su Mammaiuto ben due volte a settimana, con nuovi contenuti e progetti!


lunedì 6 maggio 2013

Eco

Eco come Ecoline, come Ecografia, Economia; come l'Eco e basta, la vibrazione della voce che viene restituita appena percettibile, in differita. Eco come la ninfa che fu incaricata da Zeus di distrarre Era con le sue chiacchiere -cosicché lui potesse portare a termine le sue scappatelle senza che la moglie se ne accorgesse, condannata poi dalla signora dell'Olimpo a non parlare più se non ripetendo le ultime parole sentite.





Le quattro immagini sono in ordine cronologico, realizzate tra mercoledì e oggi con pennello numero 7 ed Ecoline (e pilot g-tech 4 per gli arzigogoli) su carta da acquerello, senza alcuno studio sotto -senza nemmeno una traccia di matita; perdonate le imprecisioni, sono assolutamente spontanee.
Cosa sono? Non lo so, ma avevo (e continuo ad avere) bisogno di farle.

PS: non sono riuscita a tenere fede alla promessa di postare costantemente i disegni di Venezia (colpa di quegli spritz così invitanti). Pazienza, ve li vedrete tutti assieme sul volume in prossima uscita della Kleiner Flug.

mercoledì 13 marzo 2013

News dal mio sketchbook


C'era questa bellissima arancia che chiedeva d'esser ritratta.


La banana non era altrettanto bella ma già che c'ero ho ritratto anche lei:


La noce è fuori stagione ma con questo bel tono caldo non potevo lasciarla sul fondo della ciotola della frutta:

(Tutto Ecoline su sketchbook moleskine)

Poi ho finito i frutti da ritrarre. Devo andare all'Esselunga.

Comunque, mi sto divertendo con le Ecoline: colori forti (abbastanza insoliti per me), spennellati con decisione e senza alcun disegno sotto, mischiati con altre tinte. Forme, colori, linee, fonts per riempire i buchi. Qualsiasi cosa, l'imperativo è osare col colore come non ho mai fatto prima.
Mi piace, mi piace mi piace dammorire.

Qui sotto, invece, il montaggio di alcune foto dei miei disegni con la modella (giusto per far vedere che non mi limito a fare paraculate con la fruttina TSK che credevate):
(Pennellarello Pentel ed Ecoline su blocco schizzi)

Ne approfitto anche per far presente a tutte le lettrici fiorentine che Domenica 17 sarò al Westin Hotel Excelsior a disegnare Spore (per chi si fosse perso qualche puntata: Tacco12, il libro che ho illustrato ) nell'ambito dell'evento Stiletto Westin Tour. 
Sì, è un workshop sui tacchi. Io però me ne sto seduta dietro a un tavolo a disegnare dediche sul libro (stavolta mi porto anche il temperamatite, non come a Milano che m'è toccato scendere alla reception e chiedere al tizio dietro al banco di un Hotel 5 stelle se aveva il temperino per il mio pastello rosa fluo).

Eccomi a disegnare dediche durante la data milanese del Tour!
Foto di Marco Rossi presa dalla pagina facebook di Stiletto Academy


venerdì 1 febbraio 2013

Paper Dolls

(Per chi disgraziatamente mi ha su facebook o mi segue su twitter: scusate lo spam di questi giorni ma suvvia, fatemi godere un po' il momento, yuk yuk. Poi giuro che torno nell'anonimato a occuparmi delle solite cose)

Dicevo.

Mi sono sempre piaciute un sacco le paper dolls, quelle bamboline di cartoncino che potevi ritagliare e vestire coi loro abitucci di carta con le alette da ripiegare per farli star su.

Chevvidevodire, cercavo solo una scusa per disegnarne una e progettarle il suo bel set di vestiti e accessori (ora non ho più ritegno e voglio fare dolls PER QUALSIASI COSA)...La scusa è, ovviamente, il libro "Tacco 12" (che è uscito martedì e potete facilmente reperire nelle librerie), e la doll in questione è, ovviamente, la protagonista del libro.

Ecco i sei set che ho disegnato. La posa della Spora è stata creata partendo dalla foto di una donnella very elegant and feminine che ho trovato su un Rakam del 1956.








Si possono scaricare cliccando QUI e sfogliando la gallery in cima all'articolo-intervista: scegliete il set che più vi piace e stampatelo, poi, dopo aver ritagliato-colorato-appiccicato potete fotografare la vostra doll e condividerla (tipo su twitter con l'hashtag #Tacco12, se no tenetevela per voi e amen).

Ecco la mia doll: Prima...


...e dopo:



(ebeh ho 28 anni ma ci sguazzo ancora con ste cose, quindi?)


domenica 23 dicembre 2012

I miei auguri



Pubblico oggi il post di auguri perchè nei prossimi giorni so già che ci saranno frenesia, casino, delirio di regali, stati di ubriachezza, stati di sazietà degenerativa, misticismo, estasi contemplative, etc: in questo modo spero che la maggior parte di voi lettori riesca a passare di qui per tempo e con mente ancora lucida e sappia così che sì, anche io vi faccio gli auguri (e soprattutto che una volta tanto li faccio addirittura IN ANTICIPO rispetto al giorno x!!)

Quindi, passate un ottimo Natale (o qualsiasi festività andiate festeggiando) che poi ci risentiamo con gli auguri di Capodanno!

PS: ...chi sono i due esserini ritratti sopra? Vengono da qui, da questi bacchetti di legno trovati sul mare  che ho dipinto con i colori a olio, seguendo le venature e tirando fuori occhi, bocca, arti, e tutto ciò che i disegni della fibra di legno mi ispiravano. Li ho proposti in veste natalizia perché mi stavano simpatici...!

PPS: sappiate che resto comunque una cacca perché, come al solito, volevo proporre che so, delle illustrazioni da farvi scaricare in pdf per farne dei bigliettini natalizi, o delle etichettine per i regali...ovviamente sono pessima e non ho trovato niente di brillante, così niente, sarà per l'anno prossimo. Scuss'.






*****

This post -and the illustration above- is to wish you a very Merry Christmas (or whatever you're going to celebrate)!
Drink, eat, talk a lot, laugh more, and be happy!

(The odd characters in the first pic come from these drifted wood sticks I've picked up on the beach and painted with oil colors. I followed the wood's grain to find eyes, mouth, arms and other "amenities"...)

See you!


sabato 15 dicembre 2012

Pollyanna non mi freghi


Ecoline e china su carta da acquerello. Si ringrazia la mia Lettera 32 per il font.


Alle elementari lessi Pollyanna.
Ero giovane e, in puro spirito naif catechistico pensate ai bambini meno fortunati etc, mi piacque il gioco della felicità che Pollyanna faceva e prendeva come stile di vita.
Pollyanna era fondamentalmente sfigatissima e gliene capitavano di tutti i colori, ma lei, per non cascare nella depressione, pensava "bè, sono stata fortunata, dopotutto poteva sempre capitarmi questo e quest'altro!" (dove "questo e quest'altro" erano di volta in volta alternative peggiori alla sfiga che le era capitata).
Dicevo, insomma, che questo giochino mi piacque molto e provai a portarlo avanti in qualche occasione. 
...Non ci misi molto ad accantonarlo bollandolo come grossa stronzata che non funzionava per niente.

Non mi sono capitate grosse sfighe, ma nell'animo ho appena passato un periodo "almeno" e ora so che quando mi trovo a fare spallucce e pensare troppe volte di seguito "beh almeno ho questo / almeno mi è rimasto quest'altro / almeno so fare questo / almeno qualcosa ho fatto e blabla" (in puro stile Pollyanna) non va bene, non va affatto bene perché vuol dire che smetto di essere agguerrita e mi crogiolo nelle cose che già ho (è chiaro che non sto parlando di beni materiali, sì?).

Sbrodolare tutto questo sulla carta mi fa vedere quanto sia brutto trovarsi così, nell'"almeno" vischioso.
L' "almeno" è una dimensione brutta, è una zavorra.
Ciao, io me ne vado dall' "almeno".

****

[Image text: It's like staying - and nothing more / in the routine / in the certainty / Unable to move or take risks / Like being in a bubble full of "already done" and "already said" / "already traced". / It's a thin  threshold / so little to do / and even that little feeling you were able to feel - fades away / you just float, suspended. / So little to do / and then - down / where you no longer feel anything/ just the skin perceives like a light pressure from that liquid atmosphere all around / but no more shrives / or cold or warm or wind. Here, it's like remaining/ carrying on small daily duties/ Focusing on "at least"/ "At least I have" / "At least I am" / "At least I"/ And nothing more." 

When I was 8, I borrowed "Pollyanna" from the school library and read about her Glad Game: at first I thought "Whoa! She is a brave girl! I'll try to play the Glad game, too!", but within a day or two I found out that it was a stupid thing that didn't even work.

A few days ago I was thinking about that Glad Game, because I found me saying to myself "Oh, this thing is bad, bud not that bad: at least I...". 
At least.
When you say to yourself "at least" you are surrendering and resigning: you are glad of what you have (I'm not writing about material stuff, of course), and you don't fight for any more.

So, I took my brush and my emerald Ecoline and I draw about that, pulling that "at least" feeling out of me. I feel better now.

domenica 29 luglio 2012

Da grande non volevo fare...la modella di abiti vintage, ma yeah, l'ho fatto

Il web è bellissimo perché assolutamente imprevedibile.
Robe che da un momento all'altro puoi trovarti a casa di qualcuno a indossare abiti vintage per un servizio fotografico.


...Giralamoda è sempre stato uno dei miei gioconi preferiti...

E così eccomi qui, dapprima a indossare graziosi guantini (clic sulle immagini per visualizzare il listing completo, con tutte le foto)




E poi, una volta finiti i guantini, togliere ogni tipo di impedimento (camicia, canotta, persino reggiseno!)  per entrare in questo adorabile vestitino da cocktail anni '50:


Indossarlo è stato bellissimo, ma m'ha fatto venire il fiatone: ero in apnea, il taglio stesso del vestito impediva di far cascare le spalle o ingobbire la schiena, e costringeva invece all'elegante postura "pancindentro / pettinfuori" (soprassediamo sul fatto che lo spazio del petto rimaneva sempre un po' vuoto e sgonfio...)

Visto che sono inchiodata qui in Versilia e non potrò tornare a Milano per frullare in altri abiti vintage fino a Ottobre, ho pensato di infilarmici tramite disegno (clic sulle immagini per vedere gli indumenti che mi hanno ispirata):


...Come sarei stata negli anni '20?

...Magari modella per un pittore?!


E negli anni '30?

Ritratta in una di quelle foto con i dettagli dipinti in colori saturi sul negativo!

E negli anni '40-'50?

Io a un cocktail party in giardino.

Negli anni '70?

Nella realtà gli occhialoni a farfalla mi stanno dimmerda.

E yeah, negli anni '80,  se non fossi stata troppo impegnata a fare cose tipo imparare a camminare e parlare?


Meno male che sono nata dopo.


Per chi volesse vedere il backstage della giornata passata a scattare foto, qui il link al post di Chiara!


******

Actually, I'm not a model. But when Chiara asked me to wear some tiny vintage gloves, I couldn't say no. 

One hour later, I was trying to zip up a lovely '50s coral pink ruffled dress, holding my breath because it had the smallest waist measurement ever!

Above you can see the pics and the complete listing by clicking on the images.

Since I can't move from where I am right now (I'm working in Versilia, Tuscany coast) and I can't return to Chiara's home until October, I thought I could maybe wear some of her beautiful dresses...in my drawings!
So here I am, as if I was in the 20s, 30s, 40s/50s, 70s and 80s!!

[photoshop]



giovedì 19 aprile 2012

Ancora incisioni - Trittico estivo






Mi sto divertendo a fare questi piccoli trittici di incisioni: non è nulla di eccessivamente tecnico, classico o pretenzioso, ma ho cercato di mantenere un tratto personale e, soprattutto, non rigido.
La cornicetta leziosa l'ho aggiunta perchè così si capisce che non sono da prendere troppo sul serio...!


[incisioni a puntasecca su lastra di zinco, successivamente stampate con torchio a rullo su carta rosaspina]


mercoledì 28 marzo 2012

City spring




M'è tornato il trip delle incisioni (ogni tanto lo fa): ho quindi preso delle mini lastrine di zinco e ho cominciato a sgrattare sgraffiare e segnare...ne è venuto fuori questo trittico riguardante la primavera in città. Sì, nella mia testa cittadina si capisce che è primavera quando spuntano le biciclette, spuntano le margherite nelle crepe dei marciapiedi e spuntano i panni stesi fuori dalle finestre (panni profumati allo smog, buoni!).
Queste sono state rimaneggiate con photoshop (ho aggiunto un livello di colore molto molto leggero) perché volevo vedere che effetto ne veniva fuori, ma credo di preferirle al naturale...

Non sapendo bene cosa combinarci (appenderle mi sembrava un po' pretenzioso), ho fabbricato dei mini quadernini utilizzando le incisioni come copertine:


(e le ho poi messe in vendita su Etsy, tanto per cercare di smaltire i quintali di materiale creativo che mi ritrovo in giro per casa...!)


Devo ancora prendere confidenza con tutta la fase di inchiostrazione della lastra...mi paciugo un sacco e  le ultime prove sono venute un po' "evanescenti": il bello dell'incisione, però, è che al mio occhio sembrano carine pure così.

[incisioni su lastra di zinco eseguita con inchiostro nero]


mercoledì 7 marzo 2012

Ci sono alcuni punti saldi








Nel marasma di flussi creativi, prove, commissioni veloci, viaggi, appunti da riordinare, concorsi, crisi esistenziali, mail, telefonate e spedizioni, una cosa rimane fissa: l'appuntamento del martedì pomeriggio con la modella.
Due ore preziose per liberare la mano e la testa e ritrovarsi un po' nel segno grosso di grafite e nella tinta color mostarda.

[grafite e Ecoline su carta da acquerello Fabriano e Whatman]